Pittore italiano. Attivo a Milano dal 1573 al 1596 e, secondo un documento del
1584, maestro del Caravaggio per quattro anni, si firmò
Titiani
alumnus. Nei suoi quadri risulta evidente l'influenza della scuola dei
maestri veneti Tiziano, Tintoretto, Veronese; non manca anche una spiccata
influenza della scuola foppesca di Moretto, Savoldo e Morone. Tra le opere
maggiormente legate alla scuola veneta, ricordiamo la
Vocazione di San
Paolo e la
Separazione di San Paolo e di Santa Barbara, risalenti al
1573 (Milano, San Barnaba); improntate al naturalismo sono invece le opere
successive: le tele e gli affreschi della cupola, del presbiterio e dell'abside
nella certosa di Garegnano (1578-82), l'
Assunta, l'
Annunciata, la
Madonna in trono e Sante (Milano, Santa Maria della Passione), la
Deposizione (Milano, San Fedele), il
Battesimo di Gesù
(Milano, San Carlo al Corso). Per i caratteri compositivi classicheggianti, che
distinguono le opere di
P. da quelle dei contemporanei naturalisti
lombardi, gli vengono attribuite anche la
Flagellazione (Roma, Santa
Prassede), gli affreschi di Sant'Angelo a Milano, descriventi scene della vita
di Sant'Antonio, e gli affreschi interni di San Maurizio al Monastero Maggiore
di Milano (Bergamo XVI sec.).